CIRANO

Testo & musica: Giorgio Turconi

Lui le manda messaggi via Internet, si vede che a lei
piacciono, ma è laconica, stringata nelle risposte, sintetica nell'espressione. Solo raramente si lascia andare.
Lui a volte si chiede se le piacciano davvero.
Un giorno lei gli scrive "grazie al tuo messaggio ho fatto una bella risata; mandamene ancora perché è un po' che non riesco a sorridere".
E allora lui si sente Cirano, ma la vita non è nella rete o solo nell'idea che sta dietro al messaggio.
Non vuole essere solo Cirano perché è un ruolo nel quale si sente stretto e non completamente realizzato.
Cosa succede però non si sa.

Gli piacciono le penne ed è per questo che scrive, matite colorate e carta per volare.
Davanti alla tastiera le parole veloci, la rete è una maschera per rughe e problemi.
A tutti invia messaggi, parole nel vento, qualcuna ritorna e diventa ricordo,
lui sta bene da solo, non occorre risposta, in fondo è uno scherzo, ma va bene così.

Lei è certo tra quelle che riceve messaggi, ma a quelle parole non dà molta importanza,
poche risposte, avari i commenti, il gioco la diverte, aiuta a riderci su.
Con questi messaggi si sente un po' a scuola, mandare biglietti al compagno di banco
niente di serio né di pericoloso, a lezione finita ognuno è padrone di sé.

Non voglio essere Cirano, ti voglio prendere la mano.
Non voglio solo scrivere canzoni, mi va anche di provare emozioni.
Si vede subito che sei stringata, chiusa e sintetica nella parlata,
qui ci vuole qualche etto di amore e poi vedrai come si apre il tuo cuore.

Ma un certo giorno lei risponde davvero, non solo scherzo, non per stare al gioco:
"Io ti ringrazio per quello che hai scritto, ci ho fatto sopra una bella risata,
ti prego manda ancora di questi messaggi, da un po' di tempo non rido più.
Ho tanta voglia di andarmene via, mi va tutto stretto, aiutami tu."

"Ma come, proprio lei, lei sempre perfetta, mi dice queste cose, sta parlando con me!
Non è solamente la mia immaginazione non solo nella rete virtualità."
E lui capisce che quello che ha scritto non è stato per sé, non era lui l'attore.
Scriveva quelle storie per qualcun altro e questo non basta, adesso non più.

Non voglio essere Cirano, ti voglio prendere la mano.
Non voglio solo scrivere canzoni, mi va anche di provare emozioni.
Si vede subito che sei stringata, chiusa e sintetica nella parlata,
qui ci vuole qualche etto di amore e poi vedrai come si apre il tuo cuore.
Adesso so perché scrivo canzoni.
È bastato qualche etto d'amore.
Ho visto come si è aperto il tuo cuore.

Edizioni Pedivella – © Marco Maiocchi, Giorgio & Alfonso Turconi